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Simon Back: forme misteriose

di Cathy Cancade

Simon Back è nato in Zimbabwe nel 1966. Nel 1987 si diploma all’Accademia di Belle Art di Città del Capo, in Sudafrica, per poi tornare a vivere in Zimbabwe dove insegna dedicandosi alla pittura. Il 1996 segna il suo trasferimento a Mauritius, dove vive da allora con sua moglie e i suoi figli. L’artista si divide tra insegnamento dell’arte, architettura e pittura. Il lavoro di Simon Back evoca il rapporto che l’uomo intreccia con il suo territorio e le conseguenze che da esso scaturiscono. Le prime ispirazioni del pittore arrivano attraverso il contatto con l’ambiente circostante, che esplora dall’interno in maniera introspettiva. L’artista ricorda la sua giovinezza trascorsa tra paesaggi straordinari e all’interno di una cultura e di una storia uniche in questa parte dell’Africa meridionale. Le sue grandi tele colorate sono improntate all’arte primitiva, che dispiega in un insieme di forme ricorrenti e misteriose. Troviamo nel suo vocabolario pittorico l’influenza dell’arte astratta e degli espressionisti degli anni ‘50 e ‘60. Il suo processo pittorico prevede un’interazione tra l’atto compulsivo di fare segni, lasciando tracce negli spazi desolati e aperti che fa apparire sulla tela e poi copre come per seppellire un segreto. Nel contesto della guerra civile dello Zimbabwe, pianure lontane e apparentemente calme sono state utilizzate per coprire un mondo di ostilità e caos, e lo stesso è vero ancora oggi. Una parte integrante del processo di Simon è l’atto di dipingere sopra. Coprendo letteralmente le forme, l’autore crea una sensazione di assenza nel suo lavoro. Le figure che appaiono diventano oscure e ambigue. Quindi Simon Back esprime il suo interesse per la perdita di qualcosa di caro o importante per noi. Allo stesso modo, le immagini in cui le aree che diventano forti tendono a portare la vernice, finiscono per diventare l’ostacolo che impedisce che continui. L’opera del pittore è nella collezione permanente della National Gallery…

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