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Fra vini e dolci di Sicilia

di Nino D’Antonio

L’entusiasmo e il consenso erano scontati. La Sicilia – e Goethe non ha perso occasione per ribadirlo – è la terra che più di ogni altra “fa Italia”. Così è fatale che la ristretta delegazione ungherese di enologi e pasticcieri abbia vissuto questa esperienza in un clima di costante esaltazione.

Ma che c’è dietro questa iniziativa? Anzitutto, gli scambi culturali fra i due Paesi, ma soprattutto l’impegno di due donne, Eva Vojtek, responsabile del progetto, e Agnes Nagy, ambasciatrice delle Città del Vino e perfetta conoscenza della lingua italiana.

Perché la scelta sia caduta sulla Sicilia, è più che comprensibile, se appena si considera che la delegazione ospitava esperti di vino e pasticcieri. Un abbinamento quantomai felice, tenuto conto che l’isola è da sempre terra di Passiti – Marsala in testa – e di quell’antica tradizione dolciaria che ci riporta alla civiltà araba.

Il soggiorno ha impegnato l’intera settimana, dal 5 all’11 maggio, con soste a Palermo, Marsala, Scicli, Santa Severina, Piedimonte Etneo e Randazzo. Arrivo e partenza con volo diretto da Budapest. Il percorso scelto ha puntato sulle finalità di formazione e di aggiornamento dei partecipanti. Ed è stato curato – con particolare impegno e tanta intelligenza – dalla Sezione Sicilia dell’Assoenologi.

Il suo Presidente, Giacomo Manzo - al quale il gruppo non ha mancato di esprimere a mezzo lettera i propri sentimenti di gratitudine e di sincera ammirazione – ha cucito un programma di sicuro interesse professionale, ma anche di forte attrattiva turistica.

E qui va detto che grandi cantine e pasticcerie cariche di storia si sono alternate nel corso dell’intero soggiorno. Ne ricordiamo qualcuna, a partire dalle Cantine Florio Duca di Salaparuta, a quelle di Donnafugata (entrambe a Marsala) alla Casa Vinicola Pallavicini di Scicli, alle Cantine Murgo di Santa Severina, fino alla Gelsomina di Piedimonte Etneo.

Un circuito di degustazioni e di scoperte quantomai stimolanti, e sempre in quel clima di calda ospitalità e di forte simpatia che è propria della gente di Sicilia. Qualche ungherese avrebbe volenteiri rinunciato a completare il viaggio, per rimanere tra le pareti di Donnafugata a gustare vini e straordinarie prelibatezze.

E veniamo alle pasticcerie. Anche qui scelte con particolare cura, per fornire il più ampio panorama delle specialità sicule. A Marsala, la delegazione ha visitato due laboratori: l’Oasi e quello dei Fratelli Lumia. Mentre a Scicli l’incontro è stato presso La Modicana Giannone, e a Santa Severina alla Pasticceria Russo. Il tour si è concluso da “Arturo” a Randazzo e alla Pasticceria Cappello.

Che dire? Se gli scambi di esperienze internazionali maturassero tutti, al pari di questo, in un clima di affettuosa e reciproca conoscenza, i destini dell’Europa sarebbero salvi.

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