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Broccoli a Verona

di Enzo Gambin

Sembrerebbe un titolo dalla facile ironia, o da fraintendimenti, invece no, a Verona i “broccoli” fanno storia, in particolare quelli che si coltivano a Custoza e a Novaglie. Da queste località prendono nome il “Broccoletto di Custozza” e il “Broccolo di Novaglie”, entrambe con terreni leggermente collinari, calcarei, argilloso-calcarei, ghiaiosi-sabbiosi.

Un microclima particolare conferisce a questi due ortaggi un sapore delicato, leggermente dolce tanto che, all’interno della variegata famiglia dei broccoli, costituiscono due ecotipi, da decenni sono omaggiati con feste molto partecipate. A sottolineare come i broccoli sono legati a Verona da una lunga tradizione, il conte Luigi Sormano Moretti, nella sua opera la “Monografia della Provincia di Verona”, 1897, scriveva:“ … i cavoli broccoli che taluno, erroneamente, per la somiglianza, confonde con il cavolfiore ma è di tinta verde tendente al granata e che sussidia grandemente l’ortolano veronese specialmente nel tempo invernale, la seminagione facendosene tra l’aprile e il maggio e trapiantandosene in agosto le pianticelle. Di questi broccoli se ne tengono di tre varietà: la precoce che inizia a mettere le in fiorenze in novembre continuando anche nel dicembre, le ordinarie che diventa commestibile appena passati i grossi geli talora anche in fin di gennaio od ai primi di febbraio, la tardiva a fiore giallognolo, la quale continua a porgere prodotti fino oltre la metà ed anche alla fine di aprile, dando luogo ad altre coltivazioni che si iniziano a quell’epoca tra le piante dei broccoli …”

Ancora prima, Ciro Pollini, medico e botanico esercitante a Verona, nel suo “Catechismo agrario”, 1819, riportava: “Il nostro broccolo [veronese] è una varietà singolare, che si avvicina assai al cavolo fiore . … si annoverano più varietà , altre primaticce , altre serotine. E però da por mente che facilissimamente degenerano, onde non solo è mestieri coltivarle separate , ma seminare le varietà primaticce e le…

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