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Da Asolo al Montello: Prosecco Superiore DOCG

di Francesca Zorzi

La Rivoluzione del Prosecco che ha fatto di questo vino un prodotto esclusivo del Nord Est italiano legando la Denominazione al territorio, ha volutamente riconosciuto come Superiore e DOCG la produzione storicamente più antica, quella che ha creduto in questo fenomeno in tempi non sospetti e l’ha portato al successo, con fatica e tenacia. All’interno del processo di crescita del Prosecco e degli eventi che l’hanno portato alla conquista dei mercati, quello che si produceva e si produce alle falde del Montello e nelle colline asolane ha sempre scritto una sua storia, analoga ma autonoma rispetto a quella dell’area collinare dell’altra sponda del Piave. Oggi l’Asolo è, meritatamente, il Prosecco Superiore DOCG della Destra Piave, gemello non identico del più prodotto e diffuso Conegliano - Valdobbiadene.

L’area di produzione del vino DOCG “Asolo - Prosecco” si trova nella Regione Veneto a nord di Venezia, in Provincia di Treviso, sui comprensori collinari costituiti dal Montello e i Colli Asolani posti ai piedi delle Dolomiti, tra Nervesa della Battaglia ad est, e l’abitato di Fonte ad ovest. Sono questi due sistemi collinari quasi a se stanti, caratterizzati da un’altitudine che va dai 100 ai 450 metri s.l.m., il cui paesaggio, elemento fortemente distintivo, presenta una forte integrità e una giacitura con pendenze e curve che gli conferiscono dolcezza e armonia. Lo strato pedogenetico ha dato origine, soprattutto sul Montello, a frequenti fenomeni carsici testimoniati da oltre 2000 “doline”, con cavità del suolo di diversa dimensione formanti un perfetto sistema drenante sotterraneo.

Le colline sono composte da grosse formazioni di conglomerato tenace formato da rocce cementate tra di loro e ricoperte da suolo marnoso-argilloso o marnoso-sabbioso facilmente lavorabile e disgregabile dagli agenti atmosferici, dalla tipica colorazione rossa che sta a testimoniare la loro origine antica.

I suoli sono decarbonatati e a reazione acida, mediamente profondi, con buona capacità di riserva idrica e una buona dotazione minerale, e, non avendo subito violenti interventi di rimaneggiamento, presentano i loro caratteri originali con stratigrafie intatte e tessiture non sconvolte, e un’elevata attività microbiologica sulla sostanza organica che assicura una buona disponibilità di elementi nutritivi.

La peculiarità climatica del territorio consiste nel susseguirsi di primavere miti, estati non troppo calde e autunni nuovamente miti grazie alla favorevole esposizione a sud dei versanti vitati e alla conformazione dei rilievi che si dispongono ortogonali ai venti freddi che provengono da nord-est; le temperature estive hanno valori medi di 22.6 °C con i valori massimi a luglio; gli autunni si presentano caldi e secchi grazie alla presenza di brezze e forti escursioni termiche notte-giorno.

Le precipitazioni sono di circa 700 mm da aprile a settembre, con una distribuzione discretamente regolare; tale piovosità si deve sempre correlare alla giacitura collinare dei suoli e quindi al facile smaltimento dell’acqua in eccesso e alla natura sciolta del terreno che permette una veloce infiltrazione sottosuperficiale.

All’analisi organolettica l’Asolo Prosecco DOCG, ottenuto principalmente con la varietà bianca Glera, si presenta come un vino secco, con caratteristiche di eleganza, leggerezza, snellezza, che assieme al delicato profumo, gli donano gradevolezza e ottima bevibilità. All’olfatto fa percepire un profumo fresco, dove compare il fruttato, il floreale e a chiudere un leggero vegetale; al gusto è morbido, con corpo delicato, con acidità presente e ben armonizzata, il tutto con un retrogusto asciutto. Le note agrumate (limone, cedro), quelle fini e delicate di miele e i sentori di mela matura e di fiori bianchi sono presenti in relazione ai suoli di origine delle uve. L’acidità e la sapidità sono sempre ben presenti ad armonizzare un quadro gusto-olfattivo esaltato da un giusto equilibrio tra gli zuccheri e gli acidi.

Analisi organolettiche ripetute su più annate, confermano una costanza aromatica indice di una stretta relazione tra prodotto e luogo di origine. Le peculiarità climatiche della zona di produzione dell “Asolo Prosecco” determinano in modo significativo le qualità dell’uva Glera, varietà che richiede primavere miti per sostenere un precocissimo germogliamento, estati non troppo calde per evitare maturazioni troppo anticipate e per mantenere elevato il caratteristico rapporto acidi-zuccheri, nonché, infine, autunni nuovamente miti per permetterne una completa maturazione.

I valori di scarto termico tra notte e giorno evidenziano una stretta relazione con la sintesi di alcuni composti aromatici terpenici, tipici della Glera; soprattutto nelle porzioni di media-bassa collina, dove l’inversione termica è più accentuata, maggiori sono i sentori fruttati (mela, pera, pesca, albicocca) e floreali (glicine, fiori bianchi), che conferiscono tipicità e “località” ai vini che si distinguono anche per la loro freschezza. Anche se piccolo l’Asolo Prosecco Docg si sta facendo notare e già da metà 2014 più di qualche Azienda di dimensioni notevoli ha manifestato l’interesse ad inserirlo come diversificazione dell’offerta del Prosecco nelle proprie linee commerciali.

Attualmente il disciplinare di produzione prevede come base ampelografica Glera per un minimo dell’85% poi Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera lunga.

Difatti i numeri dicono che l’Asolo Prosecco Superiore conta su 1060 ettari, con una produzione potenziale di 2.671.555 bottiglie, ma le produzioni potenziali del territorio ammontano a 136.572 ettolitri, ovvero 18 milioni di bottiglie di cui 15.500.000 Asolo Prosecco Superiore Docg. Attualmente la commercializzazione riguarda l’export per il 55%.

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