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Golf Club Trieste

di Paolo Pilla

Trieste, città cosmopolita dallo spirito indomito, con nostalgia dell’impero austroungarico, è città affascinante, punto cospicuo della struttura europea, adagiata sulla stretta striscia di territorio di quell’altopiano carsico a cavallo tra il mare adriatico e la Slovenia. Qui da molti è ricordato con simpatia Francesco Giuseppe, che con il suo quartiere neoclassico ha influenzato la struttura della città, i suoi palazzi, le sue piazze. È impossibile non essere colpiti dalla Piazza Unità d’Italia sistemata al di sotto del castello di San Giusto al terminar della collina, e dal settecentesco molo “Audace”, di nome e di fatto. Crocevia di culture latina , slava e germanica, Trieste fu dapprima terra degli antichi Veneti ( gli Eneti), che le diedero il nome di Tergeste; ebbe in seguito un periodo prospero sotto il dominio romano grazie alla sua posizione sulla strada di Aquileia, e dopo alterne vicende, tra cui l’appartenenza alla Serenissima Repubblica, nel XIV secolo, per sua istanza, passò a far parte della monarchia asburgica, divenendone il porto marittimo più importante, fino al 1918.

Da quella data Trieste incrementò la sua natura di vivace città cosmopolita, frequentata da artisti e filosofi come James Joyce e Sigmund Freud.

Oggi è città aperta al mondo, ma con un sottile strato di malinconia, ben mascherato dalle sue splendide, libere ragazze, quelle mule piene di voglia di vivere.

Con il Golf siamo a Padriciano, sull’Altopiano Carsico, territorio che fino al XVII secolo apparteneva alle monache benedettine di Trieste; il borgo isolato si chiamava Bovolenta.

In questi luoghi è nato il primo Campo da Golf della regione Friuli Venezia Giulia. Le prime nove buche videro la luce nel 1955, su iniziativa di appartenenti alle forze armate angloamericane di stanza nel Territorio Libero di Trieste, che qui ebbero a soggiornare, alla fine della seconda guerra mondiale.

Nella collaborazione di Giacomo Cabrini architetto e agronomo, superando non poche…

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