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Luciano Longo: realtà e finzione

di Giovanna Cosimi

E’, come tutta l’opera di Luciano Longo, un percorso attraverso le sensazioni.

Una commistione eclettica di materie diverse, questa è la sua arte, questo è lo spazio nel quale si inoltra: donna, acqua, luce accecante, oro, riflesso… colore.

La prima volta che ho visto le sue opere mi ha pervaso il desiderio di contemplarle ancora, come se quel loro uscire con grumi di colore, pezzi di vetro, stoffe, materie di ogni tipo potesse entrare a saziare un desiderio di bellezza e di armonia.

Nelle sue statue, nei suoi quadri, è sempre alla ricerca di nuovi linguaggi di stratagemmi che suscitino emozioni - come la sua ultima tecnica con le stoffe che fuggono dal quadro quasi a creare un legame ancora più stretto tra le realtà e la finzione dell’arte.

Le sue creazioni sono figurative ed astratte allo stesso tempo, Anguane e donne dalle movenze accattivanti, luce e acqua, materia e colore.

E’ difficile dire quale sia l’elemento che fa amare l’espressione artistica di Longo, non solo in Italia ma anche a Sofia, Vienna, Istanbul, Shanghai, Pechino, Salonicco...

Forse è la capacità di rendere sensuali materiali così diversi, anche unendoli, anzi, incredibilmente fondendoli: legno, pietra, metalli, tessuti, vetro, oro e pigmenti…comunicano tra loro senza soluzione di continuità emozionando chi le guarda.

O sarà forse quella sinuosità che accomuna le morbide – ma anche decise, linnee delle sue figure femminili, con quelle pennellate di turchese e d’oro che suggeriscono le anse del fiume e il bagliore del sole. O, ancora, quelle pennellate di rosso sulle quali non si può non soffermare lo sguardo in un brivido di piacere.

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Diplomato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel ’78, vive ed opera a Treviso. Scolpisce, dipinge ed affresca avendo per soggetto prevalente la figura umana.

Figlio d’arte, dal padre Luigi, affermato affrescatore e decoratore, riceve una formazione di tipo figurativo che consolida successivamente al Liceo…

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