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Il golf "Ca' Amata" a Castelfranco Veneto

di Paolo Pilla

Realizzato all’interno del parco della settecentesca villa di cui porta il nome, il Campo si presenta leggero, allegro, e trasmette all’ospite un’atmosfera romantica. Le 18 buche si sviluppano in 75 ettari di terreno pianeggiante, reso movimentato dal progettista, l’arch. Marco Croze. Due terzi del percorso, ben 11 buche, godono la presenza dell’acqua di cui è ricco il territorio, e che l’artefice ha saputo sapientemente valorizzare con un sistema di laghetti e canali. Aperte le prime nove buche il 1° gennaio 1992, nel 2010 il percorso viene rivisitato: le nove buche diventano18. Ero frequentatore di quelle prime 9 buche, mi piacevano, erano belle, sempre con particolari graziosi. Si chiamava Golf Castelfranco all’epoca il Club, Cà Amata fu chiamato in seguito, dopo la rivisitazione del Campo. Tuttavia, già ai primi del Settecento, era proprio quella parte di territorio a essere conosciuto come Cà Amata. E fu così che tale nome venne scelto dall’ingegnere-architetto Giovanni Rizzetti, per edificare la sua dimora, appunto Villa Cà Amata.

Era per me molto piacevole veder correre conigli selvatici, o erano lepri? E passeggiare gruppi di anatre impettite. Si godeva di quelle essenze arboree a suo tempo correttamente scelte, e usate a corredo della villa. Ed era di valore il sapiente posizionamento di muretti, cascatelle, ponticelli, che conferiscono all’ambiente quel particolare rustico gentile. E ancora, il vezzo di arricchire alcuni angoli con piante di fiori. La notizia che si sarebbe messo mano al Campo per rimaneggiarlo, ricordo che mi lasciò perplesso: timoroso che andasse perduta quell’aria particolare che tanto mi piaceva, che trovavo rilassante. Il lavoro si fece, e andai all’inaugurazione. In quella occasione ebbi l’opportunità di osservare la trasformazione, gentilmente accompagnato dall’architetto Marco Croze, che ne è stato l’autore nella sua interezza. Il Campo, la cui superficie insisteva prima totalmente in Comune di Castelfranco, ora…

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