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Pizza e cucina al top al ristorante Primavera

di Nino d'Antonio

E’ un tiro a due. Di quelli che hanno un’imprevedibile forza trainante, ma soprattutto una sincronia che ha del miracoloso. Mi riferisco all’accoppiata vincente di Marco Profeta e Peppe Del Pizzo, cugini, da sempre vissuti insieme. Il primo, poco più che trentenne, ha il fascino giusto per piacere alle donne. Diploma a indirizzo turistico e generazione di ristoratori alle spalle, Marco cura la sala e l’accoglienza.

Peppe, invece, ha le mani in pasta fin dalla nascita. E si sa che la pizza è manualità. Non c’è alimento più semplice e più sano. Ritroviamo infatti gli stessi ingredienti del pane: acqua, farina, sale e lievito. Poi ognuno arricchisce il disco di pasta con quello che crede. Peppe Del Pizzo è un mago, e la sua pizza di farina integrale ha pochi confronti.

Così, al garbo e alla distinzione di Marco si alternano le sue “esibizioni” di pizzaiolo, capace di suscitare sempre l’ammirazione dei clienti. I cugini possono contare rispettivamente su due spalle, ancora una volta nell’area del “parentame”: Mauro che gestisce il forno delle pizze e Gianpiero, agile e scattante, che raccoglie e coordina le ordinazioni. Insomma, un’altra accoppiata preziosa e simpatica.

E veniamo alle cucina. Che da qualche anno è il regno di Matteo Stoduto, nativo di San Giovanni Rotondo (il paese di Padre Pio), nella Puglia Garganica. Trentaquattro anni appena compiuti, Scuola Alberghiera a Vieste, Matteo approda a Bassano grazie ai legami con alcuni parenti in Veneto. E’ ovviamente il giovane chef di una cucina che vede insieme la civiltà contadina con quella marinara. E qui trionfano gli scialatielli, i paccheri di Gragnano, gli spaghetti allo scoglio. Ma non mancano le incursioni sul territorio, dal radicchio agli asparagi ai bruscandoli. Anche Matteo si avvale della robusta spalla di Anna (siamo sempre in famiglia, è la zia di Peppe), una lunga e navigata esperienza a ponte fra la cucina del Nord e del Sud.

Il locale ha poco più di dieci anni di storia, ma ha fatto tanta strada da accreditarsi tra i più qualificati templi delle buone pietanze: realizzate al momento e con ingredienti di eccellente qualità. La sala è ampia, accogliente, senza fronzoli. E il dehors, felicemente coperto, è uno spazio che incontra il favore della clientela in tutte le stagioni. In totale, i due ambienti accolgono centoventi posti, distribuiti con largo respiro. Dimenticavo: Peppe, al banco delle pizze, può contare non solo su Mauro che gestisce il forno, ma su quella signora Amodio (come scherzosamente la chiamano i clienti), che è sua moglie. Un particolare che non è estraneo a quel clima di amicizia e di simpatia che circola fra le pareti del Primavera.

Perché questa è la carta vincente sul fronte della pizza e della ristorazione, alla quale (elemento non trascurabile) va aggiunta la piacevole scoperta di un ottimo rapporto qualità-prezzo. Che è sempre una gradita sorpresa, a conclusione di un felice pasto.

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