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Golf Club Castelfalfi

di Paolo Pilla

Si arriva a Castelfalfi, località ignota ai più, percorrendo le luminose colline del Chiantigiano che riservano splendidi scorci. Siamo a Montaione, nei pressi dei borghi di San Gimignano e di Volterra, e Castelfalfi è un piccolo villaggio medievale arroccato sopra un colle, senza tempo, che gli abitanti del luogo hanno letteralmente abbandonato per una lenta, costante migrazione, e che in seguito ha subìto una rispettosa ristrutturazione. Il luogo non è lontano da Firenze, è immerso in una corona di 1000 ettari composta di boschi, laghi, vigne, oliveti. Il castello, con i suoi casali in pietra, domina il borgo in modo incantevole. Al visitatore che lo desidera, è consentito fare un tour della tenuta con il guardiacaccia, ad ammirare i ben tenuti ventitré ettari di vigna e le oltre diecimila piante d’olivo, in un insieme che trasmette il piacere del vivere agreste. Nel borgo non è consentito l’uso dell’automobile, che deve pertanto sostare nel parcheggio dell’albergo. Oltre il 90% dell’acqua usata per i servizi, deriva da acqua piovana raccolta lungo l’intera proprietà. L’acqua potabile, depurata, è fornita dalle locali falde sotterranee. Nel Campo di Golf sono ventisette le buche, che seguono i declivi delle colline toscane mettendo a dura prova i giocatori spesso costretti a giocare con la pallina in pendenza. Il campo regala molti colpi rispetto all’exact handicap, in questo confermando la propria tecnicità che necessita d’impegno, ed è bene considerare che quei colpi in più servono tutti. Tuttavia, quando ebbi l’occasione di giocarci, il commento unanime dei miei compagni, e da me condiviso, fu, e mi ricordo bene, che l’appagamento regalato dalla bellezza del posto supera notevolmente la delusione che può nascere da un brutto score. Qui, raramente i golfisti raggiungono buoni punteggi. È sicuramente da suggerire l’uso del Cart, o almeno del carrello elettrico, perché le buche sono lunghe e il tracciato è molto mosso. Il Campo si compone del Mountain Course di 6.351 metri, risultato del precedente tracciato rivisitato nel 2010, e dal Lake Course, che fiancheggia il lago di 3.171 metri, aperto nel 2011. Quest’ultimo percorso si è dimostrato tecnicamente molto valido, oltre che divertente. La manutenzione è ottima, viene curata in ogni minimo dettaglio. La Club House è una casa in legno, e non sono, o almeno non lo erano quando l’ho frequentato, molto felici gli spogliatoi, un po’ angusti; ma è tutto in evoluzione, saranno certamente migliorati.

Affascinante il primo hotel della tenuta, “La Tabaccaia”, 31 stanze ricavate dalla vecchia fabbrica di tabacco ristrutturata, che al tempo della sua erezione aveva segnato la conclusione di un’economia fino ad allora totalmente agricola. Sono ragguardevoli i suoi rivestimenti in legno d’ulivo, i soffitti con la travatura originale, le piastrelle in cotto che mostrano i segni del tempo. Ora è in completamento un nuovo hotel a 5 stelle con 120 camere e spa.

Il nome Castelfalfi, un po’ strano, deriva dal romano ‘Castrum Faolfi’ risalente all’anno 754, seppur che l’area era già popolata in epoca più remota, come dimostrato dai ritrovamenti etruschi.

Il castello, nato come maniero militare, passò nel 1139 al vescovo di Volterra e nel 1230 si sottomise a San Miniato. Durante la guerra tra Siena e Firenze, che divise la Toscana, subì saccheggi; dal rinascimento affrontò varie ristrutturazioni, ora è villa, che ha però conservato il suo aspetto di antico castello. Su questo borgo, tra le strade e la campagna, sono state girate molte scene del film Pinocchio, che tanto successo ha avuto. Una curiosità, nel museo di storia naturale di Montaione sono conservati i resti fossili di una balena, rinvenuti negli anni ’70, di presumibile epoca preistorica.

Sono tanti gli importanti dintorni da raggiungere in breve tempo, eccone un paio:

- il borgo medievale San Gimignano, patrimonio dell’UNESCO, che dalle belle torri domina la Val d’Elsa; è patria della Vernaccia di San Gimignano la prima DOC italiana, la coltura della cui uva risale al 1276. Assolutamente da vedere la Piazza della Cisterna, cinta da costruzioni e torri medioevali, là dove la via Francigena incrociava la Pisa – Siena; e ancora, il rinomato “Mercatale della Valdelsa”.

- c’è poi Volterra, la bellissima fortezza medicea posta alla confluenza della val di Cecina e della val d’Era, con la sua tradizione storica derivante dal periodo etrusco, ricca di testimonianze artistiche e monumentali. Le risorse minerarie di cui è ricco il territorio, incoraggiarono fin dal Neolitico gli insediamenti umani, ne sono testimoni i copiosi reperti litici. L’impianto urbano evidenzia, come raro accade, le tracce del lento accavallarsi dei periodi storici che in tremila anni hanno modificato il territorio portandolo dall’assetto originario, a quello odierno. Volterra è un libro di storia.

Per finire: In questo importante ambito d’interesse turistico, il Golf Castelfalfi, oggetto di altri rimaneggiamenti, è destinato a diventare un Campo di rilevanza internazionale, capace di attrarre golfisti entusiasti da tutto il mondo.

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