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Il caffettiere dell'Hosteria di Bacco

di di R.F.

Si chiama Fernando Roque Fusco, il caffettiere dell’ antica Hostaria di Bacco di Furore.

Nato a Buenos Aires nel 1956 da genitori italiani emigrati in Argentina , avrebbe dovuto ereditare il nome del nonno e chiamarsi Ferdinando, senonché l’ ufficiale di anagrafe argentino lo priva di un “di”.

In omaggio ad un’ antica tradizione locale. Da buon emigrante, Fernando comincia a lavorare già all’ età di 10 anni in un calzaturificio, dove rimane ad occuparsi di tomaie per oltre un ventennio fino a quando non decide di venire a conoscere la terra dei Suoi avi: l’Italia.

Correva l’ anno 1989 quando l’ “emigrato di ritorno” arriva a Furore per la prima volta e ne resta incantato. Per il triennio successivo fa il pendolare : viene a Marzo e riparte ad Ottobre trovando occupazione estiva presso ristoranti ed alberghi della Divina.

Prende in gestione una rivendita di Sali e tabacchi che lascia nel 2006.L’ anno successivo si sistema definitivamente in Italia. Inizia a questo punto una nuova esperienza di lavoro: viene assunto come cameriere e barman all’ Antica Hostaria di Bacco di Furore.

Non tarda a farsi apprezzare per la sua duttilità che lo pone in quella speciale categoria di dipendenti definiti dallo psicologo “problem solving” in quanto dotati di spiccato spirito risolutivo.

In questa Sua nuova occupazione mostra di possedere buone doti di “caffettiere” e viene indotto a frequentare corsi di specializzazione in questo settore.

Oggi viene considerato un vero “maestro” del caffè. Ne conosce tutti i segreti : varietà, tostatura, dosaggio ,macina, modalità di preparazione, di servizio e di consumo. In lui tecnica e passione si fondono creando sapori e fragranze esclusivi, senz’ altro degni di concludere il pasto in un locale prestigioso qual è Bacco a Furore.

Ma Fernando ha anche un’ altra dote: è un affabulatore accattivante. Sempre disposto a raccontare con garbo e dovizia di particolari la storia della “bevanda negra”. L’ incipit è quello classico : “ C’ era una volta tanti anni fa…”Segue poi la narrazione nella quale non manca mai la citazione di Voltaire :” Se fossi certo che in paradiso si può prendere il caffè, mi farei Santo “.

A questo punto torna puntuale il ritornello di una famosa canzone napoletana : “ Ue’ che bello ccafè sulo Fernando o’ ssape fa e nisciuno se spiega pecchè è ‘ na vera specialità !“

Dopo aver ascoltato questo racconto si gusta CafFernando, un caffè da favola.

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