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Livon: radici Friulane

di M.S.

Attraversando le strade del Sagrantino, al centro dell’Umbria, in un susseguirsi ordinato di dolci colline, impreziosite da vigneti ed oliveti mirabilmente posati da esperte mani, non si può non rimanere irresistibilmente stregati dalla bellezza che queste terre sanno regalare. Anche quando le viti di Sagrantino si sono oramai alleggerite dei loro preziosi grappoli per intraprendere quel lungo viaggio fatto di competenza e passione che li trasformerà in uno dei vini di maggior vanto della produzione tricolore, il paesaggio restituisce un incanto ancor più fascinoso.

Una seppur vaga descrizione delle gradazioni cromatiche delle foglie, dal rosso porpora al granato passando per le molteplici varietà di arancione spesso in armonica fusione con quelli delle rose sentinelle poste a capo dei filari, si rivela compito non facile e mette a dura prova anche il più lezioso dei narratori.

Nel comune di Bevagna, in località Montarone, proprio nel cuore della D.O.C.G. Montefalco, ha sede la Fattoria Colsanto; si ha l’impressione di trovarsi all’ingresso di un’azienda vitivinicola toscana sulle altrettanto suggestive colline: due file di eleganti cipressi, separate da un acciottolato bianco si arrampicano su un leggero pendio di circa 300 metri ed indicano il percorso sino in cima al colle.

Giunti alla sommità della collina, la vista è incantevole e lo sguardo si perde fatalmente tra i borghi medievali di Assisi, Spello, Montefalco, Trevi e Monte Subasio.

Sembra essere stata proprio la fortunata posizione del colle, dirimpettaio ad Assisi, città dei santi Francesco, Chiara e Agnese a suggerire alla friulana famiglia Lison la denominazione da attribuire alla Fattoria.

Ritratto d’Azienda- La Storia

Su terreni limosi-argillosi che circondano interamente la tenuta, per una superficie complessiva di circa 20 ettari, vengono allevati vitigni di Trebbiano Spoletino, Merlot, Sangiovese e Sagrantino riservando a quest’ultimo circa la metà della superficie vitata totale, con una elevata densità d’impianto. Il vino, nel corso della sua plurimillenaria storia, ha sempre rappresentato un potente quanto efficace strumento di confronto, sperimentazione ed innovazione.

Le diverse civiltà, una volta conosciuto ed apprezzato il vino, spalancandogli le braccia e non solo, hanno sempre tentato di imprimergli attraverso continue prove ed errori un tocco di personalizzazione, tendendo sempre al continuo miglioramento.

Ed è stato proprio per assecondare questo indomito impulso che i Livon, già affermati viticultori friulani, nel decennio 1992-2003 decisero di ampliare confini e competenze, e di mettere a dimora viti anche al di fuori del Friuli, in terre assai vocate ai loro sogni.

Nascono così l’Azienda Agricola Borgo Salcetino, in Toscana nell’epicentro della D.O.C.G. Chianti Classico e Fattoria Colsanto in Umbria, nella D.O.C.G. Montefalco e dal momento che il legame con le natie terre si mantiene più vigoroso che mai, nel 2003 la famiglia Livon acquista l’Azienda Agricola Villa Chiòpris restituendo alla tenuta l’antica sontuosità dopo un accurato lavoro di ristrutturazione.

La sperimentazione oltre che in vigna con uve diverse da quelle tipiche delle terre friulane, continua in cantina e così, tra una barrique e l’altra, è possibile scorgere i clayver, una sorta di grosse uova in ceramica grezza, in cui parte del sagrantino resta a riposare per 24-36 mesi.

Le premesse sono interessanti, ma occorre ancora un pò di pazienza per verificare come il vigoroso sagrantino reagisce al lungo riposo nel grès, a bassa porosità e capacità traspirante.

 

 

LA DEGUSTAZIONE

Nella accogliente e luminosa sala degustazione, a fare gli onori di casa Nerina e suo marito Renato, friulani doc, con la loro naturale spontaneità e simpatia hanno il pregio di farti sentire subito a tuo agio e soprattutto che se vuoi che alcuni vini ti lascino un ricordo duraturo e soddisfacente, sei nel posto giusto.

A Renato spetta la direzione lavori in vigna e cantina, mentre la frizzante Nerina sebbene si dichiari un jolly tuttofare, molte sono le testimonianze di una sua particolare attitudine ai fornelli, capace in quattro e quattr’otto di proporti una invitante panoramica delle specialità gastronomiche friulane: dal frico a verza e salsicce, passando per le sarde in saor.

Un improrogabile appuntamento di Nerina con il parrucchiere, non mi ha consentito di poter annoverare ai miei ricordi una simile esperienza.

In sala, tutto si svolge sotto l’attenta regia di Elisabetta, la cui garbata professionalità e vocata competenza le conferiscono una mansione che quella di Sommelier si rivela del tutto striminzita. L’attenzione si è concentrata su MONTEFALCO SAGRANTINO RISERVA DOCG “MONTARONE” 2012. Le uve di sagrantino (100%) vengono accuratamente selezionate nel vigneto migliore della Fattoria, chiamato proprio “Montarone”.

Si tratta di una piccola produzione, poco più di 3000 bottiglie ottenute da una vinificazione esclusiva in barrique dalla capacità di 225 litri, un affinamento di 3 anni in legno e di ulteriori 6 mesi in vetro dopo l’imbottigliamento. Rosso granato, al naso rivela subito un composito ed intenso bouquet aromatico, prevale il fruttato rosso, ma non mancano note di tabacco e raffinate spezie.

All’assaggio viene fuori tutta la personalità del vitigno e del sapiente lavoro fatto prima in vigna e poi in cantina, il corredo tannico è importante ma rispettoso della fragrante acidità, donandogli particolare persistenza.

Ad una Temperatura di servizio di 18/20 °C, si rivela compagno ideale di arrosti, carni grigliate e selvaggina così come di salumi e formaggi di altrettanta piacevole struttura.

Due consigli: il primo, trattandosi di una esigua produzione, non fatevene scappare un esemplare, la vostra collezione ne soffrirebbe inesorabilmente, il secondo, sinceratevi prima di far visita a Colsanto che Nerina abbia già... messo la testa a posto.

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