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Brigitta Rossetti: la natura velata

di T.C.

Dal 2012 l’artista Brigitta Rossetti avvia un ciclo di opere pittoriche astratte, Lost spring, dove protagonista è la natura velata. Il colore sbiadito lascia posto al segno, che via via si astrae dalla superficie e dove la natura con le sue forme più care e note scivola via, lasciando di sé sinopie struggenti.

La tecnica utilizzata è un esercizio di fading, che consente di mantenere la matericità della superficie pur dando un effetto di trasparenza, attraverso materiali inusuali come la carta assorbente, imbevuta di colore e una successiva stratificazione nell’uso del pigmento.

La materia è metafora del legame che l’artista ha con la terra, gli alberi e le forme di vita mentre la velatura e la trasparenza conducono nei luoghi dello spirito,dove la forma si sgretola e resta l’essenza. Le opere Lost spring sono un richiamo nostalgico alla primavera ideale che non esiste più a causa dell’alterata ciclicità delle stagioni, ma che continua ad essere presente negli stati d’animo delle persone. Fiori sfogliati, foglie, polline disperso e silenzio che si crea attorno a queste campiture, alla ricerca di un equilibrio irraggiungibile tra vuoto e pieno. L’opera Lost Spring VI, realizzata nel 2019,finalista all’Arte Laguna Prize rappresenta un nuovo ciclo vitale, dove elementi naturali e sintetici si amalgamano.

Le parole chiave che hanno ispirato l’opera sono in sequenza red-pollen- syntetic- flower-parto- rire-asciuga capelli, phone. Uno spazio ibrido dove elementi diversi coesistono insieme, come segni, richiami di colore, sensazioni imminenti.

Recentemente l’artista ha approfondito nuove tematiche, mantenendo l’uso della tecnica, ad esempio in Lost my self che rappresenta un momento di black out, associato alla perdita di identità, dove forme organiche e macchie scure evocano paure inconsce, tabù, lati oscuri del proprio sé, che vengono assimilati come in un processo di metamorfosi, una seconda pelle.

Sea Square, racconta invece di una sosta prolungata…

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