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Origini e storia dell’Asparago

di Enzo Gambin

E’ tempo d’asparagi così, “M’indugiavo a guardare, sulla tavola…rapito davanti agli asparagi, aspersi d’oltremare e di rosa, e il cui gambo delicatamente spruzzato di viola e d’azzurro, declina insensibilmente fino al piede, …. Mi sembrava che quelle sfumature celesti palesassero le deliziose creature che s’erano divertire a prendere forma di ortaggi e che, attraverso le vesti delle loro carni commestibili e ferme, lasciassero vedere .. colori nascenti d’aurora, .. abbozzi di arcobaleno, … di sete azzurre …”

(tratto da Alla ricerca del tempo perduto Marcel Proust (1871 – 1922)

 

E’ trascorso l’inverno e il tepore del sole penetra nei terreni e scuote la sonnacchiosa Primavera bisbigliandole: “destati, dormigliona”. Erbe e fiori invadono i campi, gli alberi si rimettono la chioma e l’uomo, felicemente, imbandisce la nuova tavola: è il momento di “sparasi e ovi”, e poi risotti e frittate con gli asparagi e ancora asparagi, dal primo al dolce.

Della famiglia delle liliacee, come i gigli e i mughetti, gli asparagi sono uniti per tradizione alla Pasqua e alle uova, e sono bianchi dal Piemonte al Veneto e verdi dalla Liguria e per tutto il resto d’Italia, isole comprese.

Probabilmente l’asparago ebbe il suo incipit nel Giardino dell’Eden, in quella terra di mezzo della Mesopotamia, dove forse lì è nato tutto e da qui iniziò il suo viaggio. La prima terra che incontrò l’asparago fu l’Egitto; qui, nelle corti faraoniche, fece una “gran carriera”, tanto che, secondo indiscrezioni ancora oggetto di un dibattito archeologico molto complesso, sembra che le rappresentazioni di numerose scene d’intimità e affettuosità tra Nefertiti e il marito Akhenaton, giunte sino a oggi, siano dovute al loro continuo consumo di asparagi. Probabilmente fu qui che nacque la leggenda delle capacità dell’asparago d’aumentare la passione amorosa.

Dall’Egitto l’asparago passò in Grecia, non trovò, però un ambiente a lui congegnale perché, più che nelle cucine, dovette sostenere…

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