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Gardagolf Country Club

di Paolo Pilla

Di progetto squisitamente inglese, Gardagolf ha visto la luce su di un posto unico al mondo: 110 ettari sulla sponda occidentale del lago. Oltre alla bellezza del paesaggio, tale che qualche volta può anche creare distrazione durante il gioco, ha la dolcezza del clima, influenzato dal più grande dei laghi italiani, il Benaco, leggendario per i suoi inverni miti. A rendere gradevole il luogo, danno il loro contributo le colline moreniche Valtenesi, la Rocca di Manerba, il castello di Soiano, il tutto disseminato da scorci di straordinaria bellezza.

Dallo studio che ha elaborato il progetto del Gardagolf Country Club, emerge chiara la concezione britannica nel suo aspetto tecnico, arricchito dal colore mediterraneo, nelle ventisette buche punteggiate da cipressi, pini marittimi, ulivi, querce centenarie. Bianco, Rosso e Giallo, i nomi dei tre percorsi. Qualche particolarità:

-Il Bianco, abbastanza pianeggiante, ha di particolare la 7 con un marcato dogleg a sinistra e un lago avido di palline, in genere quelle dei più arditi, che lo affrontano impavidi; quando capita che il lancio non è stato sufficiente, lo spirito si risolleva subito nella salita della buca 9, il cui green, ai piedi della Club House, accoglie festosamente i giocatori, allacciato ad un anfiteatro naturale, costellato di antiche piante di ulivo.

-Il Rosso, ricco di alberi ad alto fusto e di numerosi ostacoli d’acqua, si percorre sempre sotto l’attenta sorveglianza del Castello di Soiano, e qui abbiamo la buca premiata dalla stampa del settore, la 2: un par tre il cui tee sovrasta un green ben difeso dal lago frontale, attorniato da un mare di fiori. Interessante è anche la 8, un par quattro in discesa, forse la più impegnativa, per la costante presenza del lago. Qui la cima del monte Baldo chiama, innalzata sopra l’altro versante.

-Il Giallo, abbracciato dal parco secolare di Villa Omodeo, è il più recente dei percorsi, ma è impegnativo, particolare, caratterizzato da green piccoli,…

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