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Dietro il celebrato Sagrantino

di Nino D’Antonio

La storia di un vino, anche di quello più umile, è sempre storia di uomini. I quali hanno anzitutto creduto nella bontà delle loro uve, e le hanno allevate e vinificate con amore e sapienza, anche quando la natura e gli impegni della loro professione (ed è il nostro caso) li tenevano lontani dal quotidiano rapporto con la campagna. Perché se è vero che si può pregare ovunque, al di là del fatto che ci sia o meno una chiesa, è altrettanto vero che si può seguire l’andamento di un vigneto e le sue fortune, anche vivendo in città. Come per l’amore, non è la distanza a contare.

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