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Il cibo di qualità è cultura e piacere

di Annibale Toffolo

Le nuove generazioni sono in grado di apprezzare i prodotti di qualità? I giovani sono bravissimi a cercare lo zainetto firmato, le scarpe, gli occhiali e i jeans dello stilista di moda, ma difficilmente vanno alla ricerca della qualità del cibo. Sono ancora alla fase del cibo visto solo come nutrimento. Sta a noi far loro capire che come il sesso non serve solo per fare figli, anche il cibo non serve solo per darci nutrimento ma è fonte di grande piacere e di incredibili suggestioni.

Per scegliere i prodotti migliori bisogna conoscerli ed è per questo che in Francia nei programmi scolastici è stata inserita anche l’educazione alimentare. Qui in Italia si stanno muovendo adesso i primi passi ma presto ci arriveremo. Ma se la scelta del cibo è anche una scelta culturale non va neppure dimenticata la funzione sociale del pasto, perchè si va a mangiare anche per stare assieme a parenti o amici e condividere con loro un piacere. Negli ultimi tempi è sorto lo spauracchio dell’invasione del fast food e dell’hamburger. Sicuramente è un fenomeno di cui tener conto ma è soltanto un fenomeno, come lo è stata la “nouvelle cuisine” che da molto tempo viene pressochè ignorata.

E perchè non parlare dell’invasione del salmone che per anni abbiamo ritrovato sulle nostre mense, non solo a casa ma anche nei ristoranti di lusso, come una pietanza pregiata. Poi quel gusto sempre identico, la constatazione che si trattava pur sempre di pesce di allevamento e la difficoltà per gli chef di fare grandi variazioni sul tema hanno finito non per farlo dimenticare, ma per ricondurlo in una sua nicchia di mercato pur sempre significativa ma non certo esaltante.

Quindi noi italiani non dovremmo avere timori per l’invasione di cibi altrui, semmai dovrebbero essere gli altri a temere i nostri prodotti che hanno successo in tutto il mondo, compresa la lontana e popolata Cina, sull’onda di un’invasione pacifica e altamente democratica fatta, in anni non sospetti, dai nostri…

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