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Fabrizio Gazzarri: dialoghi seducenti

di Sarah Corona

Cosa porta un artista ad abbandonare qualsiasi forma di rappresentazione figurativa a favore di una esplorazione di energie, vibrazioni e gesti incontrollati? Che tipo di impulsi si nascondono sotto la superficie di tele visivamente semplicistiche? Guardando per la prima volta i dipinti di Fabrizio Gazzarri, lo spettatore prova allo stesso tempo attrazione e stupore. C’è una chimica inspiegabile che emana dalla superficie delle sue tele che mostra grandi pennellate, spesso monocromatiche, che si snodano in direzioni stravaganti. A volte assomigliano a fiori, a volte fiumi e altre volte a un’assemblea di persone che discutono. Il dibattito è un tema ricorrente nel lavoro di Gazzarri. Questo dibattito non segue un percorso letterale e verbale; è piuttosto un atto emotivo che ha radici negli impulsi interni, un’energia trainante che ha un urgente bisogno di comunicare con il mondo esterno.

La recente serie di dipinti di Gazzarri, As A Consequence of Redness (2018-2019), è nata da tale necessità e ne rappresenta le conseguenze. Le opere che racchiuse in questo titolo riflettono un vero confronto che l’artista ha avuto con la propria psiche. Il colore rosso, caratterizzato dalla sua forte energia, dalle intensificate vibrazioni e dall’aggressività, è stato una presenza costante nella vita e nel lavoro dell’artista negli anni passati. Per Gazzarri, il rosso rappresenta un mezzo che incarna un ingresso in uno spazio di eccitazione e incontro fondamentali: uno spazio tra il piacere e la paura, un circuito di interazioni sensibili che conducono all’esperienza. Gazzarri non segue una logica precisa quando dipinge. Piuttosto, si lascia cadere in un flusso di energie interne che gli consentono di operare sulla tela. La costruzione delle sue opere d’arte esplora a fondo le indicazioni verso l’instabilità dell’esistenza, il loro rapporto con il mondo e i tentativi di raggiungere un’autonomia linguistica. Le tele di Gazzarri incarnano la battaglia di due opposti –…

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