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Vino... e furono tutti d'accordo

di Michele Scognamiglio

Tra le innumerevoli virtù attribuite al vino, quella che merita una particolare menzione, e’ che questa bevanda da sempre, si e’ fatta garante di un importante, quanto indiscusso ruolo unificatore o più propriamente “pacificatore”.

Chi lo beve, può trovare pace almeno con se stesso, accantonando seppur temporeaneamente le contrarietà che lo affliggono, godere della leggerezza dell’assoluto presente, in una sorta di benefico obnubilamento.

Pedro Ruiz, ha sintetizzato efficacemente tale effetto anestetico con: “Il bello del vino è che, per due ore, i tuoi problemi sono di altri”. Fin dalla sua remota comparsa nel vivere umano, il vino ha sempre rappresentato un simbolo di convivialità ed un efficace strumento di aggregazione tra gli uomini. A tavola un buon vino, abbinato alle giuste pietanze mette tutti d’accordo, annulla le divergenze, stempera malumori, riduce le distanze agevolando le relazioni.

Potrà sembrare strano,sebbene sul vino sembra oramai aver detto tutto, ad oggi non vi è accordo unanime sull’origine della parola vino, che di sicuro tuttavia,ha origini antichissime. Una delle teorie più diffuse,suggerisce che derivi dalla lingua più antica del mondo, il sanscrito, e precisamente da “vena”(piacevole), termine formato dalla radice ven, che significa “amare”, non a caso, dalla stessa radice deriva venus, Venere.Un’ altra teoria, propone invece che il termine derivi, dall’antico ebraico “iin” che attraverso il greco “oinos” sarebbe poi arrivata ai latini.Altri ancora, sostengono che sia la radice sanscrita “vi” (attorcigliarsi) ad aver dato origine alla parola vino che in questo modo rappresenterebbe il prodotto ottenuto dalla pianta che tipicamente si attorciglia. I Sumeri che conobbero ed apprezzarono il vino e contribuirono alla sua diffusione ed a quella della vite, già 6000 anni fa, simboleggiavano l’esistenza umana con una foglie di vite.

Anche gli Ebrei dell’antico Testamento che riconoscevano in Noè il primo vigneron della storia,…

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