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Soave Versus 2018

di Chiara Mattiello

Dal 1 al 3 settembre 2018 a Verona si è svolto Soave Versus, l’evento dedicato al grande vino bianco italiano.

Una manifestazione a chiusura dell’estate che ha celebrato il legame tra la città di Verona e il suo vino bianco simbolo, 3 giorni all’insegna dell’assaggio di 200 referenze accompagnate da deliziosi assaggi di piatti tipici rivisitati.

Sono state oltre 3.000 le persone che hanno affollato la Gran Guardia; tanti anche i ristoratori che hanno potuto assaggiare le annate più storiche di Soave scoprendo così il potenziale evolutivo della denominazione.

Numeri che confermano il successo della manifestazione al suo diciottesimo anno e che ha visto partecipare ben 54 aziende che rappresentano quasi il 90% della denominazione. L’evento, curato dal Consorzio del Soave in collaborazione con la Strada del Vino, è stato supportato da AGSM, Banco Popolare di Verona, Camera di Commercio di Verona e ha ottenuto il patrocinio di Comune di Verona e Regione Veneto.

Tra gli aspetti più significativi di questa edizione: il rapporto tra la ristorazione veronese e il Soave, il trofeo del miglior Sommelier del Soave, i 50 anni della denominazione, le sfide attuali e future di tutela del paesaggio e dei viticoltori, i cooking show con food blogger e grandi chef.

«E’ stato un Soave Versus che ha visto tanti giovani venire ad assaggiare il nostro vino con curiosità – spiega Patrizia Niero, vicepresidente del Consorzio – e giovani sono anche i produttori che presentavano il proprio prodotto, segno di un rinnovamento che porta a ben sperare per il futuro di questa piccola ma tenace denominazione».

Soave Versus è servito quindi come vuole il suo nome, a fare il punto sulle sfide della denominazione, il confronto tra le anime di questo territorio che è stato raccontato sia dalle panovisioni che hanno immerso il visitatore tra le colline del Soave, sia dai territori declinati in unità geografiche e terroir. Suolo vulcanico e calcareo, collina, piccole aziende, Garganega e Trebbiano di Soave, manualità, pergola, storia, cultura e tradizione definiscono ancora oggi un sistema agricolo complesso ed integrato; un caleidoscopio di esperienze che merita tanta attenzione per la sua identità e fragilità ma anche per la grande determinazione dei suoi produttori a spingere su una qualità sempre più percepita del prodotto.

Soave Versus, proprio per la sua coinvolgente formula, per la sua dinamica energia, per le tematiche e le contaminazioni con le altre espressioni territoriali e per il forte legame con la città di Verona, ha rappresentato la migliore occasione per rivivere insieme i primi 50 anni di storia della denominazione.

Nel corso dell’evento è stato proclamato il miglior sommelier del Soave, che per un anno diventerà il brand ambassador della denominazione. Carlo Pagano, titolare dell’Osteria Molisana a Isernia, ha vinto sbaragliando la concorrenza di altri dieci agguerriti sommelier arrivati da tutta Italia, dalla Puglia all’Emilia Romagna.

Il Premio della giuria dei produttori al miglior comunicatore del Soave è andato invece a Marco Casadei, sommelier di Forlì.

La manifestazione, aperta dai 13 sindaci del territorio, si è conclusa alla grande con i sommelier di Telearena Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna e Marco Scandogliero e il momento “Gaudio Magnum” coinvolgendo tutti i produttori e dando appuntamento all’edizione 2019.

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