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La tradizione a Natale

di Annibale Toffolo

Secondo la tradizioe contadina, le vivande preparate durante la vigilia di Natale avrebbero una valenza magica, conservarle per tutto l'anno significa avere in casa dei rimedi sovrani contro tempeste e malattie. I biscotti hanno fama di regalare fortuna e protezione almeno finchè si conservano intatti. Pure i legumi assumono particolari valenze simboliche e diventano piccoli segni premonitori: i tondi ceci e le piccole lenticchie si trasformano nei mesi successivi in cascate di monete d'oro per chi li mangia rispettivamente durante le feste natalizie e a Capodanno.

Chi invece trova una piccola fava nascosta nella soffice pasta di una fetta di torta dovrà pagare da bere a tutta la compagnia.

Dunque nulla è lasciato al caso. Nè la scelta del menu carico di un simbolismo sottile, nè il numero delle portate: da sette a tredici (tredici come numero delle lunazioni contenute in un anno).

il senso dell'attesa della festa che deve ancora cominciare, è ben espresso dalla predominanza del pesce nel menu, tradizionalmente di magro. I pesci cucinati, aringa, acciuga, o sarda, baccalà, anguilla o salmone, sono tutti simboli di fecondità.

L'anguilla e il capitone, portate tipiche nostrane, derivano in realtà da antichissima tradizione: in prossimità del Natale, si celebravano cene a base di anguilla, la quale al detto popolare "scivolava bene e senza sforzo nella gola" e propiziava una lunga vita, in quanto la sua forma a spirale alludeva al serpente che si morde la coda, emblema dell'anno e dell'eternità.

Aiutante magica per eccellenza è poi la frutta secca bene augurante se si usa regalare dopo aver indorato i gusci, o che si ritrova fra gli ingredienti della pasticceria rituale come garante dei desideri esauditi e di fertilità. Infatti compare nei dolci tipici di queste ricorrenze come il torrone o nel mandorlato o nel Panforte di Siena. Fra i dessert della vigilia, oltre alla frutta secca, troviamo anche la tradizionale uva. Anch'essa è carica di simboli portafortuna, che in questo caso sfociano nella numerologia: nel prendere i chicchi in numeri pari, ritenuti sfortunati, devono essere evitati. Se si desidera seguire questa usanza non resta che scegliere i numeri dispari, ma bisogna fare attenzione di evitare il tredici, il quindici e il diciasette, perchè, secondo le credenze superstiziose, sarebbero carichi di valenze negative; dal diciannove in poi va tutto bene. Buone feste!

 

Annibale Toffolo

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