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Il Pinot Grigio nel vigneto Italia

di Andrea Bellini

Meglio i vitigni autoctoni o quelli universali? E fra quest’ultimi quali scegliere? Seguire la tradizione o le mode? Ma chi comanda nel mondo vitivinicolo, l’enologo o il responsabile marketing? Prosecco e Pinot grigio in gran spolvero, a dar respiro ad un settore importante, l’unico in agricoltura che sopravvive alla crisi post 2008, calamitano l’interesse dei più; ma non per questo si dimenticano “gli ultimi“ e fra questi il Pinot nero, varietà che comunque affascina anche se non vanta i numeri dei suoi due “figli”, il Pinot bianco e soprattutto il dilagante Pinot grigio.

Il "Pinot grigio" deriva dalla mutazione gemmaria del "Pinot nero", del quale, colore escluso, conserva quasi tutte le caratteristiche.

La prima importazione dei "Pinot" in Italia sembra sia avvenuta tramite il Generale EMILIO DI SAMBUY che dalla "BORGOGNA" lo portò nella sua tenuta di Lesegno, in provincia di Cuneo.

La diffusione di tutte e tre le varietà avvenne lentamente in tutta l'Italia settentrionale, ma con scarsi risultati nella qualità. Gli impianti effettuati in terreni non adatti ebbero come risultati vini deboli, senza sapore e poco serbevoli.

Non si riuscì forse a capire che i "Pinot" hanno un habitat naturale in terreni collinari, piuttosto freddi, compresi fra il 46° e 0 Taste VIN / Taste VIN / 0 51° parallelo di latitudine nord. Solo negli ultimi decenni di questo secolo vennero effettuati impianti in terreni adatti, molto simili a qualli della "BORGOGNA" o dello "CAMPAGNE”.

Attualmente il Italia il "Pinot grigio" è diffuso nel Trentino Alto Adige, nel Friuli Venezia Giulia, in Lombardia e Piemonte.

Rari vigneti in altre regioni.

Poco diffuso in Francia, abbastanza in Svizzera, Germania, Cile, Argentina, Australia, Africa del Sud. Stranamente in Italia, è più conosciuto e più di moda il "Pinot grigio" del "Pinot bianco". La vinificazione può avvenire in bianco o in ramato; in bianco si ha maggior finezza, eleganza, discrezione.

Fruttato da giovane, assume un largo e pungente bouquet di fieno secco, mallo di noce, mandorle tostate.

E', come il "Pinot bianco", secondo luogo e tipo di vinificazione, adatto su tutta la gamma degli antipasti magri, delle minestre asciutte e in brodo, dei piatti a base di uova e dei piatti a base di pesce; affronta bene anche i salumi e le carni lesse.

Tra i vini bianchi il Pinot Grigio è sicuramente tra più importanti e coltivati nel mondo. È ottenuto da un vitigno a bacca bianca dal colore blu-grigio originario della Borgogna in Francia ed è diffuso in tutto il mondo.

L’origine del nome francese “pinot” deriva dalla parola “pin”, che significa “pigna”.

La forma del grappolo del Pinot Grigio ricorda una piccola pigna, come avviene per tutti i vitigni dal nome “pinot“. Il Pinot Grigio è diffuso in tutto il mondo, di grande interesse i vini dell’Italia, che detiene il primato del maggior numero di ettari vitati con questa varietà, ma anche Francia (Alsazia), Germania, Nuova Zelanda e Stati Uniti. In Italia il Pinot Grigio ha trovato un habitat ideale in Friuli 0 Taste VIN / Venezia Giulia, dove rappresenta il 25% della produzione regionale, e in Alto Adige, dove costituisce l’11% della produzione regionale. Viene inoltre coltivato in Lombardia e Veneto.

Quali sono le caratteristiche del Pinot Grigio? Il Pinot Grigio vinificato in bianco dà vita a vini che spaziano dal giallo paglierino al giallo dorato. Il Pinot Grigio in certi casi può anche avere un colore ramato.

Perché il Pinot Grigio è ramato? Il Pinot Grigio ramato si ottiene quando i produttori operano una breve macerazione delle bucce nel mosto (generalmente da alcune ore ad al massimo 24).

In questo modo le bucce del Pinot Grigio rilasciano parte dei loro pigmenti, donando al vino un colore ramato.

Quali sono gli aromi del Pinot Grigio?

I vini Pinot Grigio si producono in due principali stili: lo stile Italiano, di maggiore acidità, con profumi floreali che richiamano il sambuco, mela verde e pera, e lo stile dell’Alsazia, più alcolico e strutturato, con note di frutta secca, albicocca e miele.

Quali sono i migliori abbinamenti con il Pinot Grigio?

Essendo un vino bianco dotato generalmente di buona sapidità e profumi floreali delicati, il Pinot Grigio è ideale in aperitivo e con taglieri di affettati, formaggi e piatti vegetariani.

Con cosa si abbina il Pinot Grigio?

Prova il Pinot Grigio in abbinamento con formaggi freschi e di media stagionatura, oppure l’abbinamento Pinot Grigio con formaggi a pasta filata come Mozzarelle di Bufala, Burrata, Caciocavallo o Scamorza Affumicata.

Ma anche coinvolgente l’abbinamento Pinot Grigio Alsaziano con formaggi erborinati come un Gorgonzola Piccante o un Roquefort. I sughi di pesce al pomodoro si abbinano bene con i vini Pinot Grigio, ideale grazie all’acidità a sgrassare l’untuosità anche per pesci più grassi come il tonno e salmone.

Da provare ad abbinare l’abbinamento Pinot Grigio alsaziano per armonizzare l’umami presente nel Sushi condito con Salsa di Soia. Con pesci molto saporiti come le Sarde in Saor perché non provare un abbinamento con Pinot Grigio delle Venezie.

Con ostriche e crudi di mare vi consigliamo di abbinare un Pinot Grigio del Collio, ottimo il Pinot Grigio anche in abbinamento nell’aperitivo con salumi e formaggi freschi.

Il vitigno Pinot Grigio è una varietà medio-precoce che predilige climi freschi, dove dà il suo meglio in termini di acidità, e suoli freschi, non umido, mediamente fertili. Si tratta di un vitigno molto produttivo, solitamente coltivato a controspalliera.

In Italia il Pinot Grigio viene vendemmiato leggermente in anticipo per permettere a questa tipologia di vino di ottenere una buona acidità e note aromatiche fresche e delicate. Per questo motivo il Pinot Gris viene definito neutro, per intendere uno stile leggero molto apprezzato come vino d’aperitivo nel Nuovo Mondo, molto differente da quelli dell’Alsazia, più opulenti e impegnativi.

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