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Le curiosità del porro

di Enzo Gambin

ll porro è una ortaggio della stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, è presente nei Paesi Mediterranei, nel Sud-Ovest asiatico e nel Sud dell’Inghilterra.

In questa sua distribuzione il porro si diversifica con varietà che sono europee, abbiamo poi il porro kurrat, che è coltivato in Egitto e in Medio Oriente, dove è ampiamente usato nella cucina araba e nordafricana.

L’aroma e il sapore caratteristico del porro, così come degli altri appartenenti alla stessa famiglia, sono dovuti ad una serie di molecole contenenti lo zolfo.

Del porro non è ancora stata identificata la forma selvatica, così rimane incerta la sua origine, se di provenienza dal Medio Oriente o dal territorio celtico, quell’ampia area dell’Europa che si allungava alle Isole britanniche.

Certo è che, da siti archeologici dell’antico Egitto, sono stati rivenuti dei residui secchi di porri, come pure sono riportati nelle sculture e nei disegni murali; sono poi citati nella Bibbia nel libro dei Numeri, scritto tra VI e il V secolo a.C.. In questo testo si narrano le vicende di quasi quarant’anni che il popolo ebreo ha passato nel deserto dopo aver abbandonato l’Egitto e, al versetto 11:5, si legge“Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente … e .. gridò a Mosè .. Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell’aglio.”

Certamente il porro ha un notevole passato in cucina, come nella che nella farmacopea se già il padre della medicina, Ippocrate di Coo, 460 a.C. –377 a.C., ne consigliava il consumo per aumentare la diuresi e la produzione di latte nelle nutrici.

Cinque secoli dopo, Caio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio, 23 –79, nella sua opera “Naturalis Istoria”, dedica ai porri il XXXIII capitolo e conferma la sua presenza in Egitto, unendo singolari notizie: “Bisogna ancora dire qualche cosa del porro. Nerone imperatore lo aveva in molta considerazione e far buona la voce, lo consumava per…

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