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Chi salverà la Terra!

di Annibale Toffolo

Esiste un’arma per battere il caldo: conoscerlo. Dobbiamo prepararci sugli effetti dannosi che scatena nel nostro organismo e sui punti che più facilmente vengono bersagliati dalle alte temperature.

Sapere tutto del nemico ci permette di affrontare al meglio questo insulto climatico. Che tocca i ghiacciai, i fiumi e anche noi. Il clima estremo come quello delle ultime settimane è, di fatto, un evento traumatico.

Il cambiamento climatico è davanti ai nostri occhi. Lo scioglimento dei ghiacciai che provoca tragedie umane, la siccità che minaccia i raccolti agricoli, il caldo estremo sopra la media stagionale con settimane di anticipo. Senza essere catastrofisti, possiamo ipotizzare che l’impatto antropico sul pianeta che ci ospita, sta iniziando ad avere conseguenze tangibili, non più solo dagli scienziati. La soluzione per arginare e contrastare un cambiameno in stato avanzato, è usare lo stesso strumento che ci ha condotto a questo punto. La tecnologia. Se fino a oggi l’uomo l’ha usata pensando fosse solo sinonimo di ingegno umano e di progresso, ormai è chiaro, che può diventare anche regresso. Motivo per cui negli ultimi anni si è sentito parlare di tecnologia green, con l’obbiettivo di un uso consapevole delle risorse terrestri, riducendo l’impatto negativo sull’ambiente.

L’estate rovente di quest’anno costringe ad un utilizzo diffuso di climatizzazione nei luoghi domestici e di lavoro, ma l’aumento del prezzo dell’energia pesa su portafoglio e budget. Una soluzione per ridurre di 3 gradi la temperatura in casa arriva da una ricerca Enea: si tratta di un cappotto verde di piante su tetti e pareti di edifici, che consente di abbattere quasi il 50% del flusso termico tramite l’ombreggiamento e la traspirazione di coltri vegetali disposte a protezione dalla radiazione solare.

La copertura vegetale agisce tutto l’anno come isolante termico, con effetti maggiori nel periodo primavera-estate, quando le piante agiscono come estrattore naturale di calore…

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