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Gambellara DOC: un gioiello bianco

di Silvia Allegri

Poco meno di 250 ettari vitati che si snodano su dolci colline ai piedi del monte Crocetta, antico vulcano oggi spento. È qui che si estende il territorio della Doc Gambellara, con altitudini variabili da 50 a 400 metri s.l.m. e con pendenze dei versanti comprese tra il 10% e il 70%. I suoi vini bianchi, dal sapore deciso e dal gusto persistente, colpiscono per la loro ricchezza aromatica e la spiccata freschezza.

Un territorio vulcanico che racconta duemila anni di tradizione enologica

 

Nasce ai confini tra Vicenza e Verona, alle estremità sud-orientali della Lessinia, tra le colline allo sbocco della valle del Chiampo. Qui la natura ha plasmato un terroir unico, una composizione dei suoli di origine vulcanica con tufi e basalti affioranti che influiscono profondamente sulla qualità delle uve. La denominazione Gambellara Doc abbraccia i territori comunali di Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso e Zermeghedo, con vigneti situati tra i 35 e i 370 metri di altitudine su suolo composto al 95% di basalto nero, eredità dell’epoca dell’Ecocene che conferisce ai vini caratteristiche organolettiche distintive e una mineralità inconfondibile.

Una storia millenaria dove la Garganega diventa indiscussa protagonista

 

L’inizio della coltivazione della vite nella zona del Gambellara è lontana e si perde nella notte dei tempi, quando questi colli erano già abitati e coltivati. Diverse testimonianze storiche confermano l’esistenza dell’uva Garganega da 2000 anni su queste colline, ed è proprio la Garganega a caratterizzare la denominazione: il vitigno deve rappresentare, infatti, almeno l’80% della composizione del vino. Essa trova in questi suoli vulcanici le condizioni ideali per esprimere al meglio le sue potenzialità: varietà a maturazione tardiva, regala vini di grande eleganza e complessità, caratterizzati da una spiccata mineralità e da una notevole capacità di invecchiamento. Completano il quadro ampelografico altri vitigni che possono contribuire fino al 20% del blend, arricchendo il profilo aromatico e strutturale dei vini.

 

 

Il ventaglio delle tipologie: tradizione e innovazione

 

Il Gambellara DOC può essere prodotto in diverse versioni: Gambellara (anche Superiore), Gambellara Classico, Gambellara Classico Vin Santo e Gambellara Spumante.

Ogni tipologia racconta una sfaccettatura diversa del territorio e della sua tradizione enologica. Il Gambellara Classico rappresenta l’espressione più pura del territorio ed è prodotto esclusivamente nella zona collinare originaria. Si presenta con un colore giallo paglierino tendente al dorato, profilo olfattivo caratteristico e fine, mentre al palato risulta di medio corpo, con equilibrata acidità.

Il Recioto di Gambellara, elevato al rango DOCG, rappresenta invece l’eccellenza della tradizione dolciaria veneta.

Ottenuto da uve appassite, questo nettare dorato racchiude secoli di sapienza enologica e si propone come uno dei grandi vini da dessert italiani.

Il riconoscimento DOC, ottenuto nel 1970, ha sancito ufficialmente la qualità e la tipicità di questi vini, mentre il successivo riconoscimento DOCG per il Recioto di Gambellara nel 2009 ha coronato un percorso di eccellenza che dura da secoli.

 

 

Abbinamenti perfetti

 

Il profilo organolettico del Gambellara DOC lo rende ideale per accompagnare la cucina tipica del territorio, e la sua persistenza consente abbinamenti interessanti con piatti della tradizione dai sapori decisi. Se quindi gli abbinamenti tradizionali prevedono antipasti delicati e minestre con brodo a base di verdure, le potenzialità gastronomiche si estendono ben oltre.

Tra i primi piatti, ottimi abbinamenti si ottengono con i risotti a base di verdure di stagione, paste con sughi delicati, verdure grigliate tra cui il radicchio di Treviso.

Qui, la componente minerale del vino dialoga armoniosamente con il sapore leggermente affumicato della griglia.

Meritano attenzione, poi, il Baccalà alla Vicentina, ottimo con un calice di Gambellara Classico, e i formaggi Asiago DOP e Provolone Valpadana Dop, da abbinare con il Gambellara Classico, il Vin Santo o il Recioto di Gambellara a seconda della stagionatura.

Eccellente anche l’abbinamento con formaggi di capra freschi, ricotte aromatizzate alle erbe e formaggi a pasta filata di media stagionatura.

I due vini da meditazione della DOC sono inoltre l’abbinamento per eccellenza del dolce tipico del territorio, il Brasadelo, torta rustica di frolla che prevede anche nell’impasto un bicchiere di Recioto di Gambellara.

 

 

Innovazione e sostenibilità: il futuro del Gambellara

 

Oggi i produttori di Gambellara guardano al futuro con rinnovato entusiasmo, coniugando tradizione e innovazione.

Molte aziende hanno abbracciato pratiche agricole sostenibili, dalla viticoltura biologica all’utilizzo di energie rinnovabili, contribuendo a preservare l’ecosistema unico di questi colli vulcanici.

L’innovazione si manifesta anche nelle tecniche di vinificazione, con l’introduzione di metodi come la rifermentazione in bottiglia con lieviti indigeni e l’affinamento sui lieviti, tecniche che valorizzano ulteriormente il potenziale espressivo della Garganega.

A conferma di questo arriva il successo sempre maggiore della denominazione sui mercati internazionali: insieme alla zona di Soave, Gambellara rappresenta una delle eccellenze della regione Veneto nell’ambito della produzione di vini bianchi, conquistando i consumatori e gli appassionati grazie alla sua identità distintiva. Che lo rende ambasciatore di un territorio unico.

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