Una vita dedicata al racconto, alla curiosità e alla cultura
di Enzo Gambin
Piero Paglialunga non è stato solo un giornalista, ma una fonte inesauribile di ispirazione per chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo o di seguire il suo lavoro.
La sua capacità di raccontare i cambiamenti della società, di dare voce alle storie dei territori e di esplorare le mille sfumature della quotidianità andava ben oltre l’aspetto professionale, riusciva a toccare l’animo delle persone, aprendo prospettive nuove e alimentando riflessioni.
La sua penna non era solo uno strumento di scrittura, ma un mezzo per costruire ponti tra cultura, valori e innovazione. Ogni suo articolo portava con sé una visione del mondo capace di ispirare chi lo leggeva, spronandolo a osservare la realtà con occhi più attenti e mente più aperta.
Anche nei suoi anni a Veronafiere, l’impatto umano di Piero è stato immenso. Il suo approccio non si limitava alla gestione tecnica o strategica: sapeva coinvolgere e motivare le persone attorno a sé, trasmettendo entusiasmo e una profonda passione per il lavoro.
Le fiere che ha contribuito a trasformare – come Vinitaly, SOL ed Enolitech – non sono state solo eventi di successo, ma veri punti di incontro dove professionisti, produttori e consumatori si sentivano parte di una comunità più grande, grazie alla visione di Piero.
Anche dopo il pensionamento, la sua presenza continuava a essere una guida per molti. Le sue collaborazioni con riviste di settore e associazioni come l’AIPO non erano semplicemente contributi intellettuali, ma testimonianze di un impegno instancabile a far crescere una cultura consapevole legata all’agroalimentare e all’economia agricola.
Piero Paglialunga sarà sempre ricordato come un uomo che non si limitava a raccontare il mondo, ma che lo viveva e lo trasformava, lasciando un segno profondo nei cuori e nelle menti di chi ha avuto la fortuna di incrociare il suo cammino. La sua eredità non è solo nella memoria delle sue parole, ma nel cambiamento che ha saputo generare, nel coraggio che ha trasmesso e nella speranza che ha infuso in chi guardava a lui come a un esempio di dedizione, intelligenza e umanità.
Piero Paglialunga ha lasciato un’impronta profonda nel panorama del giornalismo italiano. Con sguardo acuto e spirito brillante, ha raccontato per oltre mezzo secolo i mutamenti della società, la ricchezza dei territori e le mille sfumature del vivere quotidiano. La sua penna, limpida e rigorosa, ha saputo unire precisione analitica e sensibilità narrativa, regalando articoli di grande valore umano e intellettuale.
Fin da giovanissimo, Piero ha mostrato una straordinaria curiosità e un'innata passione per l’osservazione del reale. Dopo gli studi al liceo scientifico e una laurea in Economia e Commercio, con una tesi lungimirante sull’economia nucleare negli anni Sessanta, ha intrapreso la strada del giornalismo, passando dalle prime esperienze redazionali all’approdo nella prestigiosa testata Il Gazzettino.
È qui che ha affinato il suo stile inconfondibile, sempre attento ai dettagli e aperto all’ascolto del mondo.
Piero non è stato solo un giornalista, è stato pure un raffinato interprete della cultura gastronomica italiana.
Con passo curioso e occhio attento, ha percorso l’Italia visitando macellerie, osterie, mercati e gastronomie, riscoprendo sapori, storie e tradizioni culinarie spesso dimenticate.
Era un esploratore del gusto, capace di restituire, con parole precise e appassionate, la dignità e la bellezza del cibo autentico.
Negli anni Ottanta ha messo la sua esperienza al servizio di Veronafiere, dove ha diretto la comunicazione e contribuito con grande competenza alla progettazione di eventi fieristici e alla nascita di centri espositivi permanenti.
Per oltre venticinque anni, è stato un punto di riferimento nella promozione delle fiere di settore, coniugando visione strategica e profondo rispetto per le eccellenze produttive italiane.
Anche dopo il pensionamento, Piero non ha mai smesso di scrivere, studiare, osservare. Ha continuato a collaborare con riviste specializzate e con l’AIPO – Associazione Interregionale Produttori Olivicoli – contribuendo con lucidità e passione al dibattito sull’agroeconomia, sulla cultura alimentare e sulle politiche agricole. I suoi articoli, ricchi di spunti e riflessioni, sapevano collegare i fatti alla storia, le analisi ai valori. Oggi lo ricordiamo come un uomo colto, generoso, curioso, un maestro del racconto, un custode delle tradizioni e al tempo stesso un promotore dell’innovazione consapevole.
La sua eredità vive nelle sue parole e nella sua visione: quella di un giornalismo fatto con serietà, amore per il dettaglio e desiderio profondo di capire e far capire.
Grazie, Piero, per averci insegnato a guardare il mondo con occhi più attenti e parole più giuste.
Pezzini comm. Albino
Presidente AIPO
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