I vitigni rari di Verona: identià, clima ed appassimento
di Chiara Masini
Gli autori sono Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi, Giuseppe Carcereri De Prati, Attilio Scienza, Enzo Corazzina, Ermanno e Francesca Murari, Luigi Mariani, Diego Tomasi, Daniele Accordini, Alberto Sabaini, Gianmarco Guarise. Il Gruppo di Ricerca Ampeleografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità Viticola, sono alcuni enologi che attraverso rilievi sul campo, microvinificazioni e studi hanno verificato il potenziale di varietà dimenticate riconsiderandole alla luce delle attuali esigenze produttive e climatiche.
E’ una storia che viene da lontano e trae spunto dal testo del 1980 “Vecchi Vitigni Veronesi” per arrivare al 2025 attraverso ricerche e visite alle aziende, confronto con i produttori e i responsabili dei centri di ricerca sulla viticoltura.
Il libro, 277 pagine, è arricchito da interessanti prefazioni a cura di Giuseppe Riello, Mario Pezzotti, Riccardo Velasco, Rosario di Lorenzo, Remo Pedon, Guido Giacometti, Davide Ronca, Tommaso Passarini e Giancarlo Bersan.
Il libro sintetizza cinque anni di ricerca sul territorio veronese, può essere una utile guida per far tornare protagoniste le varietà storiche di questa provincia, non come una semplice salvaguardia dei vitigni della memoria, ma come concreta risposta tecnica alle nuove sfide.
Verona ed i suoi vitigni sono oggetto di ricerche che hanno messo in evidenza una specifica identità ampeleografica, accanto ai vitigni più noti come Garganega, Corvina Rondinella, Cortese e Durella, il gruppo degli autori mostra altri vitigni autoctoni: l’Oseleta, la Forsellina, lo Spigamonti, l’Elmo, la Dindarella, la Quaiara ed altri vitigni identitari.
“I vitigni rari di Verona” è completato da prezioso materiale storico bibliografico e foto che raccontano il percorso.
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